Un prodotto di eccellenza. Un’antica varietà di mais che arrivò nel borgo seriano di Gandino nel 1632 e che oggi, grazie ad un progetto di salvaguardia e valorizzazione, è stata riscoperta in tutte le sue qualità. È il Mais Spinato di Gandino©. Il progetto per la salvaguardia, caratterizzazione e valorizzazione di questa varietà altamente qualitativa ed organoletticamente pregiata di mais, nasce nel 2007. Dopo il ritrovamento di alcune pannocchie e di alcuni semi custoditi in Ca’ Parecia, antica cascina gandinese, si è dato vita ad un’attività che ha riportato i semi alla purezza originaria, facendo così tornare a vivere l’antico Mais. Un seme oggi conservato presso il CRA di Bergamo, nella Banca del Germoplasma di Pavia e presso Svalbard Global Seed Vault, deposito mondiale per la conservazione delle sementi sito in Norvegia, a 1200 km dal Polo Nord.
A Gandino è stato siglato l’accordo di Network Internazionale dei Mais Antichi a cui hanno aderito tra gli altri, produttori e realtà impegnati nella tutela dei mais antichi del Nord Italia e, in rappresentanza delle principali realtà sudamericane, le realtà universitarie messicana (con “Ecologia Y Poblacion” - Ecopol) e boliviana (con l’Istituto de investigaciones Antropologicas Y Museo Arqueologico Proyecto Cotapachi). Dal 2016 il Mais Spinato di Gandino© fa parte della rete Slow Mays che unisce a livello nazionale le realtà tese al recupero delle antiche varietà, sotto la tutela di Slow Food.
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